domenica 28 agosto 2022

Australia: perdersi down under - Giorno 17, King's Canyon e ritorno ad Alice Springs

Oggi ho visto il paradiso terreste.
O, meglio, un post chiamato Garden of Eden.
Immaginate questo.
Dopo una bella passeggiata con vista sull'alba (dopo aver visto il primo canguro) abbiamo continuato il percorso.
Una piccola deviazione portava nel luogo del titolo.
Mentre stavamo arrivando, ci troviamo davanti una piccola polla d'acqua scavata nel canyon (in realtà un gorge). Una giovane madre stava sulla spiaggetta di roccia col suo neanato seconfo vicino a lei.
C'era un silenzio speciale lì. Un piccolo di paradiso.
Poco dopo siamo rimasti da soli e il tutto diventava ancora più magico.
Ecco, quella è diventata un'altra zona soffice, quei posti dove la realtà e il sogno si confondono, dove tutto converge e sentiamo parlare a noi stessi.
Posso dire con assoluta certezza che cerco quei posti nei miei viaggi.
Non si tratta di mettere tacche su una lista di luoghi da visitare.
Si tratta di cercare quei luoghi, naturali o antropizzati, che mi parlano direttamente senza parole.
Lì so fermarmi e ascoltare.
In alcuni, cerco di tornarci spesso, se posso.
In questo non so mai se lo rivedrò ma sicuramente fanno parte della mia lista.
Zone di connessione che legano la parte razionale e quella istintiva.
Tutto in un silenzio naturale.
Contemplativo.

Fuori programma. Visita al cratere di un meteorite che fa il paio con la vista della via lattea del giorno prima.
Tutto torna legandosi, tra Dio, l'universo e le mie emozioni.


Nessun commento:

Posta un commento

Sei caldamente invitato a lasciare commenti. Certo potrei ignorarti comunque!