domenica 17 agosto 2014

5 giorni su 365

5 giorni su 365 all'anno di felicità.
Così pochi?
Sono quelli che il destino ti riserva secondo un detto bretone.
Devi considerarli diluiti, quei giorni.
432000 secondi da spalmare.
Detti così invece sembrano tantissimi.

Sono sparsi casualmente.
Come casuali sono gli incontri che ti capitano durante il tuo peregrinare nei vari posti del mondo.

Così incontri una signora che gestisce un agriturismo in Maremma dalla strano accento.
Scopri che viene dalla Bretagna, si dichiara bretone e non francese.
Ha vissuto a Milano, a Palermo, a Parigi e in Africa.
Si innamora della Maremma che le ricorda il suo paese natale.
Un isola selvaggia sull'oceano dove i collegamenti con la terra ferma si faceva con barche e ponti mobili.
Dove i bambini venivano bagnati sin da piccoli nelle fredde acque dell'oceano per temprarli alla vita dura che li aspettava, in quella terra dura e battuta dai venti.

Ti racconta tante cose, esperienze di vita, fatta di archeologi, diplomatici, religiosi.
Affronta anche il discorso del cancro e delle scelte che hanno cambiato la sua vita solo pochi anni fa, senza che questo influenzi il suo carattere forte e determinato.
Uno sguardo poi attento ai minimi dettagli che ti riguardano così da capirti senza neanche doverti spiegare.
Sei quindi lì, affascinato da questi racconti, dandoti la possibilità di partecipare ad un'esperienza di vita.
Vieni invitato a trascorrere la serata con lei e gli altri condomini quasi a voler condividere per altro tempo un esperienza fuori dal tempo ma allo stesso tempo così vivida da esserne una parte importante.
Riconoscendo quel tempo come facente parte dei 5 concessi.

Difficile riassumere le sensazioni provate.
In tutto quel parlare però mi è sembrato necessario staccarmi un attimo e contemplare il paesaggio al tramonto che si godeva dal terrazzo vicino a dove si stava conversando e capire guardando soltanto come bastino cose come queste per assaporare quegli attimi.

Ps. La conversazioni, in due atti, ha totalizzato un tempo di circa 3,5 ore, cioè circa 12000 secondi. Questo per dare un peso


giovedì 14 agosto 2014

Gli occhi tracciano tutto il percorso

Ogni vacanza porta con sé tante cose.
Fai nuovi progetti, ti godi il posto dove sei e la compagnia che hai scelto di frequentare, assapori cose nuove.
Tutte cose che appena torni, molto spesso, spariscono senza neanche che te ne accorgi.
Verranno fuori poi quando meno te le aspetti.
Fa parte del gioco della vita alla fine e ci sta.

C'era una cosa ieri che ti frullava nella testa mentri eri in macchina e percorrevi la solita strada.
E' agosto e i ritmi sono più lenti.
Viaggi a velocità diverse dal solito e la luce è quella estiva, satura.
La natura non è ancora brulla e bruciata dal caldo quindi i colori sono accesi ma non accecanti.

Beh, ti rendi conto che il posto dove sei sempre vissuto, quello della tua vita quotidiana, quello ai margini della tua giornata qualunque, è un posto bello.

Badate, in questo caso la bellezza non è acquisisce un'oggettività.
E' quella bellezza relativa ai ricordi, che richiama vecchie sipnasi del proprio cervello.
Una sorta di bellezza scontata che fa parte di te.

Ho viaggiato parecchio e ci sono posti che mi sono rimasti nel cuore e nell'anima, diversissimi tra loro.

Spesso offrono spunti per giudicare/recriminare lo stato delle cose del tuo posto quotidiano.

Se fosse così...se cambiasse questo...

Poi accade che ti trovi a girare da solo nella tua vecchia casa e sai trovare in automatico l'interruttore della luce o sai muoverti al buio seguendo percorsi scavati nella memoria.

Certo, sarà l'abitudine a renderli così ma sono i posti del mondo che ci conoscono meglio e che fanno parte di noi più di una scogliera o un altopiano stepposo.

La stessa differenza tra capire chi siamo e dove vogliamo tendere. Essere e desiderare.

Fa bene ogni tanto ricordartelo.