domenica 10 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 11, considerazioni finali

In considerazione di quanto detto ieri, è difficile fare un post di bilancio della vacanza prescidendo da questo terremoto.
Ci provo, facendo un elenco di alcune cose che possono fissare cosa mi porto dietro:
- i colori del paesaggio, spesso spiazzanti e crudi, che invitabilmente subiscono l'effetto del...
- ...sole. Cocente, invadente, fastidioso ed inevitabilmente. Però è la base da cui parte tutto il fascino di questo paese.
- l'acqua che c'è anche quando non si vede. Colei che lotta contro e con il sole.
- le persone. Al di là di facili retoriche da romanzetto, ho trovato una generale gentilezza, unita alla lentezza e ad un po' di disorganizzazione. Un bel popolo che vuole elevarsi anche con l'aiuto del proprio re.
- gruppo di viaggio. Un gruppo molto eterogeneo che ci ha messo un po' di tempo per equilibrarsi. Comunque ci siamo fatti un sacco di belle risate.
- Io. Boh, non ho mica capito dove sto andando. Forse non la speravo neanche troppo una risposta a riguardo. Intanto ho staccato la presa per un po'.
Mi porto nel cuore un bel paese dove credo di tornare presto. Tanti posti non li ho potuti vedere ma sono soddisfatto.
Al prossimo viaggio, o voi lettori.
😉

Anime nel deserto - Giorno 10, un triste finale

Di fronte ad una tragedia del genere (il terremoto e le vittime) non c'è molto da dire, volendo evitare la retorica.
Soprattutto essendo passato in questi pochi giorni prima.
Il caso (o, in questo caso, la fortuna) ha voluto che il giro standard che dovevamo fare è stato invertito (cosa mai successa prima) e non ci siamo trovati a sud proprio oggi.
Al di là di questo, è evidente che sento questo scarto da privilegiato comparando esistenze molto diverse, soprattutto in queste situazioni dove chi può riesce a risolvere lo stato di emergenza mentre chi non può, cerca di sopravvivere.
La dura realtà è questa.
Mi dispiace per tutti quelli che sono morti e per chi è rimasto soffrendo per la perdita.
Di più non serve dire, credo.

sabato 9 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 9, Il blu è un colore caldo

Nella moda dell'armocromia, riscoprire i propri colori dopo una vita passata sostanzialmente ad ignorarli fa uno strano effetto.
Nato verde ma per senza mai curare l'aspetto.
Poi un periodo grunge/metal all'insegna del nero.
Ora realizzo quasi all'improvviso che il blu, insieme all'ocra/arancione, mi rispecchia molto.
Oggi sono a Chefchaouen, la città blu.
Una metà molto turistica ma con un fascino tutto particolare derivante dall'uso massiccio di questo colore in tutti le sue strade e palazzi.
Volendo, si possono trovare collegamenti facendoli rientrare nel famoso percorso personale che sto facendo anche lungo questo viaggio.
Sarà un caso notarlo proprio adesso? 
Senza tirare in ballo la casualità o il destino, credo che sia più interessante notare come notiamo ciò che già sappiamo e si rispecchia in quello che viviamo.
Questa cosa servirà a qualcosa? Forse no. In fondo una spiegazione a tante cose non sarà mai possibile e quindi di definiamo per approssimazioni continue.
Ogni santo giorno.

venerdì 8 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 8, virare verso il verde

Arrivando a Fez, le cose cambiano.
Comincia ad espandere quel verde rimasto confinato finora vicino ai fiumi e alle sorgente in mezzo all'ocra.
Ora si vedono alberi, piantagioni e giardini.
Fez poi assomiglia ad alcune città del sud, per esempio Palermo, combinando una storia con la modernità neanche troppo insistita.
Nel mio processo di ricentratura non potevo esimermi dal fare due cose: perdermi nel suo famoso suk e andare in un hammam.
Nel primo caso, il suo immesso centro pedonale fatte di viuzze sfida anche chi, come me, sa orientarsi in generale.
Il tutto però senza avere il minimo timore di essere derubato e con una pulizia da far invidia (cosa molto percepibile in tutto il Marocco, del resto).
Dopo 3 giorni sfidanti in termini fisici e non aiutato da un sole cocente, mi sono concesso un hamman.
Depurarsi in questo modo mi ha fatto pensare a come pensiamo a curare il nostro corpo dalle scorie, persi troppo forse nelle nostre paturnie mentali.
Nell'Islam la pulizia del corpo è richiesta con una certa frequenza, anche per aiutareca gestire il caldo che si prova sotto il sole.
Questa cosa mi ha colpito, pensando a quanto ci si fermi troppo superficialmente ad un concetto di pulizia che abbiamo in Italia e non solo.
Allo strapotere della polvere e del caldo, ognuno fa quello che può, anche per la mancanza di acqua, insufficiente per alcuni standard occidentali.
Ci si pulisce perché aiuta a vivere meglio.
Questo vale ovunque, in relazione a dove si abita e delle proprie possibilità.
Esistono sfumature quindi, da tenere a mente.
Con la differenza che io sono andato privato e di livello occidentale mentre ce ne sono pubblici per i locali.
Luoghi dove ci si denuda e si scava la pelle in profondità.
Così da ripartire scarico di tensioni e zavorra inutile.

giovedì 7 settembre 2023

Anime nel deserto- Giorni 6 e 7, deserti giallo ocra

Alla fine siamo arrivati nel deserto sabbioso di Merzouga, a sud est.
...
Potrei chiudere qui il post poiché non servirebbe molto altro.
Obiettivo raggiunto, si direbbe.
Beh, se normalmente siamo portati a ragionare per obiettivi, stavolta penserei di più al processo che mi ha portato qui.
Essere di fronte a quel tramonto, alla notte successiva e all'alba mi ha raccontato tante cose di me più di una chiacchierata con un'amico o, peggio, un ragionamento.
Anche durante questo giro mi sono tornate ad affacciarsi questioni che affioravano in questo periodo e che mi hanno portato ad isolarmi, per quanto possibile, col resto del mondo.
Stare lì e immaginare che, in quel mondo lontano da tutto, l'urgenza e la necessità di andare verso la vera essenza di noi stessi diventa la cosa primaria da fare.
Oggi e qui.
Io non so cosa ne rimarrà di queste esperienze fatte. Forse anche un po' costruite dentro di noi tramite le aspettative.
So però da dove nascono e perché vogliamo farle.
Siamo noi stessi che, come deserti di sabbia e spinti dal vento, cambiamo in nuove forme precarie, apparentemente tutte uguali se viste all'orizzonte ma uniche quando si scatta una fotografia.
Qui e ora



martedì 5 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 5, nelle gole dell'Alto Atlante

Un'altra delle mie passioni sono le forre (o gole o canyon, che dur si voglia).
Oggi ne abbiamo fatte 2 sull'Alto Atlante che una parte in fuoristrada fino a oltre 2000 metri.
Prima di arrivarsi siamo passati in set cinemagrafici con studios annessi.
Il Marrocco del sud è molto brullo adesso ma immaginarlo pieno d'acqua in altri stagioni rende l'idea che il nostro concetto di difficoltà e antropizzazione sia molto più complesso.
L'acqua non è ovunque ma c'è nelle valli tanto da coltivare mele a queste altitudini (molto buone, tra l'altro).
Mi viene pensare al Trentino dove il verde è tanto curato tanto da sembrare finto mentre qui lo stacco è notevole tra la terra rossa, il sole e l'altezza. Qui il verde colpisce non per la sua pienezza ma per la sua ostinazione.
Un po' come per l'uomo che ovunque nel mondo ha cercato di vivere adattandosi alle condizioni.
Tanti villaggi lungo la strada, tanta gente che vive lontano km da città che possono essere paragonabili a quelle occidentali.
Ma qui non ne faccio un discorso del tipo 'qui vivono una vita migliore rispetto al malato mondo civilizzato'.
Sarebbe banale ma anche troppo riduttivo e limitante.
Qui vivono altre vite in altre condizioni.
Non sono migliori rispetto alle nostre. Sono difficili e più dipendenti dalla natura.
È una parte del mondo sicuramente meno fortunata se lo si vede in termini di comodità e da turista/viaggiatore non si può andare molto oltre.
La fortuna ha voluto che in questo viaggio come partecipante abbiamo con noi un marocchino che abita in Italia da molti anni e ci ha dato la possibilità di avere quel qualcosa in più per comprendere.
Sulla religione, sulla società, sul mondo visto da chi ha visto e conosciuto mondi diversi dal di dentro, mediando ciò che appare da ciò che è.
Questa modalità, come già successo lo scorso anno in Australia, mi permette di sbirciare meglio e non fermarmi alla mia bolla di sapienza studiata sui libri.
Ne sono molto contento perché è quel qualcosa in più che supera l'inevitabile rapporto tra turista e locale, per quanto ce la vogliamo raccontare quando pensiamo di essere più viaggiatori che turisti.
Non è poco oggi in un mondo dove semplificare troppo e idealizzare non permette di contemplare la complessità per quella che è.

lunedì 4 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 4, sull'Atlante

Strade vuote col sole a picco.
Tarda estate, colori sfumati, pietre carsiche.
Questo è l'alto Atlante.
In altre stagioni, si può vedere quel verde che va oltre le valli pieni di piantagioni.
Set per film già realizzati e anche solo immaginati. Luoghi lunari e fantasiosi, fuori dal tempo ma che rimangono dentro il proprio immaginario.
Essere qui, alle porte del Sahara, dove comincia quello tanto desiderato.
Poi arrivare a Ait-Ben-Haddou, con quelle case rosse arroccate sulla roccia...
Un'esperienza fondamentale che accade esattamente nel 4° giorno. 
La mia tara mentale dei 3 giorni viene rispettata.
Prenderne consapevolezza così aiuta a capirsi e a capire come il mondo e io stesso ci dobbiamo ogni volta conoscere.
Per capirci.

domenica 3 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 3, desolazioni ocra

Per una variazione sull'itineraneo, ci troviamo di nuovo sull'oceano.
Scogliere, dune, colline riarse.
Trasferimento col pulmino dove il tempo si dilata.
Tutto è ocra ed è a suo modo affascinante.
Riconosco che quell'ocra mi rispecchia, più di quanto voglia ammettere.
Potrebbe descrivere il mio stato d'animo se solo un colore potesse farlo.
Poi quella sensazione che mi prende quando guardo l'orizzonte.
Col desiderio di essere dall'altra parte di quel mare d'acqua, in un luogo che non saprei neanche definire ma che sale in cima ai miei pensieri.
Ed è assurdo perché si svincola dal luogo dove mi trovo che reputo bello e meritevole di esserci.
Sarà proprio da questo che capisco di essere in cerca di centratura, dove tutto che sta accadendo nella mia vita si tinge, appunto, di ocra.
Di solito mi servono 3 giorni per virare verso una vera modalità di viaggio e tutto ciò che accade nel mentre è necessario per questo processo.
A volte fantastico se tutto questo processo mentale sia saltabile, l'inseguimento di uno stato di consapevolezza successivo.
Ahimè, non credo che sia possibile per me ed invidio un po' chi riesce a farlo quasi immediatamente.
O, almeno, questa è la mia impressione.
Vengo distratto, alzo lo sguardo e vedo ocra fino all'orizzonte.
Aspetto.

sabato 2 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 2, sull'oceano

Dopo un 3 e mezza di viaggio, lasciata Marrakesh, arriviamo a Essaouira, città che si affaccia sull'oceano Atlantico.
In questa stagione, la campagna marocchina è abbastanza brulla, fatta di terra ocra, ulivi e piante di frutta secca, tra cui l'argan.
Trovarsi d'improvviso l'oceano è sempre una cosa che mi sconvolge, ogni volta che giro per il mondo.
Sarà perchè nella mia vita ho visto e vissuto principalmente solo il Mar Mediterraneo ma ogni volta che me lo trovo davanti provo sensazioni forti.
Se si aggiunge una città di frontiera cone questa, molto più mescolata con la cultura berbera, il "danno" è fatto.
Amo le città dove si percepisce la frontiera. Dove tutto è un po' di qualcosa ma mai di totalmente definitivo.
Meno casino rispetto a Marrakesh, un turismo meno percepibile e una sostanziale dimensione fuori dal tempo.
Mangiare pesce nelle invadenti bancarelle vicino al porto, camminare liberi nei suk pieni di odori e colori, gustare del tè caldo alla mente, sono quelle cose che ridimensionano me stesso all'interno del mondo civilizzato.
Strade ed edifici in parte diroccati, simboli di stati mentali che un po' si specchiano con quello che siamo. Che tolgono perfezione dalle nostre teste e inseriscono la realtà come una nuova forma di bellezza.

giovedì 31 agosto 2023

Anime nel deserto - Giorno 1, Marrakesh, veramente express

Nella formula di viaggio scelta, la sosta nelle città è sempre molto veloce e l'impressione finora è che le capitali reali meritino più tempo per essere apprezzate.
Per esempio, l'impressione su Marrakesh in tarda serata all'arrivo e questa mattina presto non è stata particolare. Grazie ad una visita guidata dedicata fortunatamente il giudizio si è evoluto e posso dire che merita di prestargli attenzione, soprattutto se la si gira a caso, come piace a me.
Non è un mistero che il mondo mediorientale mi affascina sempre di più.
In generale quei luoghi di frontiera che si sono generati anche per colpa della geografia del territorio.
Un'anima tormentata come la mia non può che essere qui, sotto un sole cocente, a perdersi dentro madrasse o suk.
È una bellezza fatta con l'accetta. È ordinata solo nei luoghi di culto, pieni di geometrie ricorsive (altra fissa degli ultimi anni), in costsnte ricerca di wuell'inquadratura perfetta che non esiste.
Poi esci e vedi quel caos, spesso sporco ed invasivo, tanto da richiederti la costante conquista di uno spazio.
Uno spazio nel mondo come leitmotiv di quest'esistenza.
Faccio una doverosa precisazione. L'umore del momento è diverso da quello di altri viaggi.
Sarà un giro di riassestamento con, spero, momenti di meraviglia.
Pertanto quello che scriverò sarà più come sto io in questo contesto che descrivere la bellezza del luogo.
Quella aiuterà di sicuro.

mercoledì 30 agosto 2023

Anime nel deserto - Giorno 0, Si parte

Ansia a mille.
No focus.
Zero punti di riferimento.
Zero aspettative.
Tra poco mi ricostruisco, quasi da zero.
Se non è questo viaggiare, non so cos'altro sia.
A domani

martedì 29 agosto 2023

Anime nel deserto - Giorno -1, Prima di partire

Domani parto per il Marocco. Siamo alle solite. Ansia dell'ignoto. Se c'è la consapevolezza di vedere qualcosa di bello, dall'altra parte tutta la fase preparatoria è sempre una specie di supplizio (famose a capì, non sono questi i problemi della vita ma sto descrivendo un viaggio). Sono nella fase del pentimento. Non ne capisco mai il perché. Sarà il dover preparare la valigia e ridefinire ciò che è veramente importante portare? Sarà il fatto di dover incontrare gente che non conosco? Sarà lo sbattimento di dover trascinare la valigia (con quello che rappresenta, cioè la mia essenza materiale) in un ennesimo on the road pieno di ore di trasferimenti, pieni di voragini emotive? Stavolta parto più scarico del solito e lo scrivo per ricordarmelo in futuro. E' stato un anno diverso. Diverse attivazioni emotive, da tempo messe da parte, si sono risvegliate anche per necessità. Facile pensare subito a situazioni sentimentali ma il discorso è molto più esteso. Tutto questo mi ha praticamente spolpato di emozioni e mi trovo oggi, prima di partire, a non avere energie per entusiastarmi. A questo aggiungiamoci che dopo il mega viaggio in Australia, sento di esserne ancora "appagato", per quello che vuol dire. Quindi non posso che dirmi "Stavolta chissà...". Come al solito, sto lì in attesa di stupirmi. Spesso è più facile di quello che si prevede.