lunedì 30 aprile 2018

Il Cairo: pioggia nel deserto - Giorno 6

Il Cairo è una città caotica.
Attraversare la strada a downtown può essere un impresa.
Mettici il caldo, il vento carico di sabbia e una valle stretta dal deserto; tutto ciò ha concentrato 10milioni di abitanti in uno spazio grosso come Roma.
Poi si è deciso di creare nuove città quartiere nel deserto.
Come farle?

Il buongusto nasce spesso da una costrizione.
Ho uno spazio e devo riempirlo nel modo giusto, seguendo regole e creatività.
Quando potenzialmente lo spazio a tua disposizione è infinito, cosa scegli di fare?

New Cairo è l'incubo di un architetto. Il neoclassico barocco è quelo stile kitch americano che crea ville e palazzo dove almenoci devi infilare un paio di colonne.
Il finto bello ordinato e pacchiano da arricchito.
È in queste cose che il capitalismo americano ha distrutto il buongusto in favore di una cosa senza spessore.
Se vi capita, passate a New Cairo per capire.
Nonché i palazzi abusivi abitati come un alveare (uno sì e 4 completamente vuoti) siano meglio.
Resto però dell'idea che il buongusto vada di pari passo con la cultura. Non va imposta ma resa accessibile.
Intanto vado a mettere due colonne in casa, tanto per.

domenica 29 aprile 2018

Il Cairo: pioggia nel deserto - Giorno 5

Ci sono periodi oscuri nella storia che viene studiata a scuola.
Il medioevo è uno di questi; soprattutto l'alto Medioevo.
Vengono classificati come decadenti e buii quando la verità è solo che non possiamo studiare tutto altrimenti ci vorrebbero altri anni.

Prendete l'Egitto.  Cosa ne sapete del periodo post cleopatra fino ai giorni nostri?
Sarete portati a dire che non c'è stato nulla di rilevante.
Sbagliato.
Ogni dei grandi errori è non avere mai studiato bene la storia dell'Islam in tutto il mondo arabo.
Non ha senso che vi faccia la lezione qui anche perché non sarei in grado.
Quello che mi preme sottolineare è che si apre un mondo diverso ma parallelo al nostro, con tanti punti di incontro e punti di vista ribaltati.
Il Cairo ti aiuta in questa immersione poiché una città di passaggio e tutto non è mai troppo estremo ma anzi tutto si mischia.
Ho capito che non so tante cose e molte di queste sono affascinanti.
Una volta aperti quei varchi tra gli strati tutto è più intenso e interessante.
Dopo Istanbul questa è la mia seconda immersione nella cultura mediorientale. Fatta di tante cose diverse. Non esisteun indistinto mondo arabo ma esistono tanti popoli diversi che hanno abbracciato una religione bella e complessa. Anzi tremendamente semplice.
Basta abbracciare la positività in definitiva.
L'aver avuto a disposizione per tre giorni una guida locale personale mi ha aiutato un sacco nel capirla.
Entrare in una moschea in preghiera è molto suggestivo.
Senza la necessità di aggiungere inutili luoghi comuni.

sabato 28 aprile 2018

Il Cairo: pioggia nel deserto - Giorno 4

Ad essere onesti, il Cairo non è quella che si definirebbe una bella città.
Non nella maniera classica del termine. Bisogna andare oltre lo sporco e cercare di scomporla letteralmente dato che è un accatastamento di strati senza un'idea organica.
Prendete la sua isola sul Nilo, Gezira. La residenza dei ricchi di inizio novecento, ora tante belle case con giardino in mezzo a colossi di cemento di rara bruttezza.
Eppure.
Mangi sul Nilo nel caldo infernale e diventi un colono che partirà alla volta delle sorgenti di questo fiume grande e accogliente.
Ok, sono suggestioni dettate da tante cose viste e lette. Le stesse che ti farebbero tornare a quel passato coloniale tanto sbagliate.
Perché il punto sta proprio lì.
Non si può imporre il proprio senso estetico non tenendo conto che 10milioni di egiziani devono vivere questa città. Dalle strade larghe senza corsie, lunghe chilometri senza semafori.
Geometrie folli che neanche gli arabi avevano contemplato nei loro studi millenari.
Lungo tutti questi viaggi credo di aver smesso di voler cambiare il 'quadro' per renderlo perfetto.
La sfida sta nel leggere tra i livelli della stratificazione storica.
Ascoltare quel canto ipnotico, vedere tra le luci delle finestre della prima sinagoga, seguire un airone su una riva del Nilo.
Tutto è tremendamente imperfetto e difficile da digerire ma apre un sacco di mondi.

Il Cairo: pioggia nel deserto - Giorno 3

Il binomio paese storicamente antico e relativamente povero genera in me una sorta di disagio dissociativo.
Nel processo di piena onesta verso se stessi, posso dire che passare con una macchina nelle strette vie del quartiere discarica/riciclo del Cairo ti fa dire 'a me non è toccata questa sorte'. Una vita dedicata al recupero e al riciclaggio, in mondo chiuso, maleodorante e claustrofobico.
Ma il mio metro di giudizio a parlare. Riferendo a me qualcosa che non è strettamente mio ma in qualche modo conseguente.
L'igiene è una grande conquista per l'umanità ma in qualche maniera ci classifica e alimenta un sistema impari di benefici.
Ma basta andarsene per non vedere certe cose.
Dove ti rifugi?
Nelle suggestioni che questi posti sanno richiamare. La sua storia antica.
Prendete Mosè o Gesù.  Sono stati qui, fuggiti da casa perché perseguitati.
Al di là della fede, che c'è, nel quartiere copto si percepisce un inizio e una continuità. Tanti santi, profeti, di cui uno che porta il mio nome.
È pazzesco come quei luoghi chiamati crocevia tra storie diverse riescano a mischiarsi, a sovrapporsi come la chiesa di San Giorgio, letteralmente sospesa su una torre di una vecchia fortezza.
Avete mai provato quel senso di 'radici' ancestrali?
Ad un certo punto mi sono girato verso un prato pensando di scorgere per un attimo Mosè in arrivo dal Nilo.
Sapevo che non avevo senso ma non ho resistito.
Qui non si resiste mai.

giovedì 26 aprile 2018

Il Cairo: pioggia nel deserto - Giorno 2

Si sa, la pioggia lava via le cose.
Immaginatevi le palme da datteri più verdi, il cielo più terso e quelli piramidi più lucenti.
Scegliete solo di passeggiare verso il deserto.
Quel senso è indescrivibile.

Circa 5000 anni fa un popolo decise di vivere lungo un grande fiume che scorreva verso nord. I venti invece provenendo dal Mediterraneo andavano verso sud. Intorno deserto, dentro un verde lussureggiante.
Qui è dove c'è tutto e non hai bisogno di nulla.

Cairo è un agglomerato urbano che mischia tante cose. I suoi quartieri più grezzi sono quelli abusivi. Palazzi di venti piani di cui vendono solo le mura. Il resto ce lo metti tu quando hai soldi. Un nuovo concetto di alveare...umano.

L'incubo delle foto proibite in zone archeologiche è solo per i fotografi.  Non si hanno mai abbastanza contanti.

Una guida del posto che parla un ottimo italiano ha subito un terzo grado di 9 ore. 
Da me.

Il cibo e il caldo rendono le persone focose a letto. Ecco perché devono coprirsi.
Gli egizi erano meno alla moda e preferivano svestirsi.

A Roma si guida in strade più strette ma più motorini. Ad ognuno il suo grado di difficoltà.

Si può sentire già il richiamo verso sud?

mercoledì 25 aprile 2018

Il Cairo: Pioggia nel deserto - Giorno 1

Il giorno d'arrivo al Cairo rientra nella serie dei post comici:
1. Volo. Cazziatone per aver tentato di andare al bagno quando non si poteva; con tanto di altoparlante.
2. Accoglienza da business man con operazioni doganali fatte in due secondi.
3. Auto dedicata ma con autista che non sapeva parlare in inglese.
4. Al Cairo, giustamente,  piove. Capita una volta l'anno, forse.
5. Ci perdiamo per trovare il compound dove stanno i miei amici.
6. No navigatore. Credo di aver avuto modo di conoscere mezza New Cairo che ovviamente non aveva la minima idea di dove fosse ma rispondevano sempre sì.
7. Alla 3423esima telefonata mi è stato passato improvvisamente il mio amico che diceva che dovevo stare tranquillo; tanto ormai avevo imparato un po' di strade passandoci più volte.
8. Finalmente arriviamo ma scopro che devo entrare a casa da solo chiedendo le chiavi al portiere (imprevisto). 4° piano, senza ascensore. Io e i miei 18 kg di smadonnamenti dietro.
9. Entro e svengo sul divano.
10. Finalmente qualcuno torna a casa e io apro la porta. Fuori ricomincia a piovere.

Segue serata tranquilla.

Impressioni:
1. Le strade sono come a Roma quando piove
2. I sensi di marcia sono scelti in base complicati calcoli astrologici.
3. Le case devono estentare ricchezza. Il barocco era nato con altre motivazioni.
4. Ocra è il colore dominante. Anche sulle macchine nei garage.
5. Domani forse incontro Giacobbo.  O lui incontra il faraone.