venerdì 30 settembre 2022

Ritorno negli Usa - Giorno 5, Iselin + New York City

Tralasciando che è sempre una cosa emozionante tornare nella grande mela anche se per qualche ora, New York è quasi una costante nella mia vita lavorativa da più di 10 anni ormai.
Stavolta poi dopo una giornata di incontri lavorativi e soprattutto per un meeting molto sui generis: campo base di golf coi colleghi organizzato solo per me.
Sono contento che tutti qui hanno mostrato apprezzamento per il mio lavoro e per la mia compagnia.
Fa piacere sapere di aver seminato bene rapporti che vanno oltre il lavoro.
Sì, in un'epoca post pandemia dove tutto si può fare da remoto, magari da casa, questi viaggi perdono un po' in termini di utilità.
Ma non è corretto. I legami possono essere tessuti in molti modi. Vanno consolidati però e cosa c'è di meglio di una birra e qualche battuta per farlo oppure una riunione faccia a faccia con annesse strette di mano e pause caffè.
Per me questo è fondamentale e insindacabile.
Quindi oggi sono contento anche se ovviamente sono una pippa a golf.


giovedì 29 settembre 2022

Ritorno negli Usa - Giorno 4, Seneca parte terza

Forse stavolta ho compreso meglio cosa voglia dire vivere nel sud.
Intendo non solo a livello razionale ma ad uno più profondo.
Questo non solo grazie ad amici che abitano qui ma anche alle varie chiacchierate coi colleghi che ci vivono, sia nel caso che ci siano nati sia se vi ci sono trasferiti.
C'è poco da fare. Più tempo hai per starci, più accumuli sensazioni soprattutto se non c'è quell'aspetto turistico di cui parlavo nel post precedente.
Le volte precedenti c'ero stato meno e con meno interazioni ma stavolta paradossalmente la mole di incontri avuti ha aiutato tanto.
Questo vuol dire che ci abiterei? Non proprio.
Cosa ho scoperto quindi?
Che la realtà è sempre più complessa di quello ci porta a dividere il mondo in bianco e nero.
Sud sudista, grezzo, intollerante, confessionale e tante altre cose. Queste ci sono e sono rilevanti.
È anche un posto che ha tanti vantaggi sociali, soprattutto se comparato ai ritmi frenetici di un nord troppo votato alla performance spesso senza senso.
Il clima e il paesaggio aiutano ad essere connessi con il ciclo naturale delle cose. Fa poco freddo ma neanche troppo caldo.
C'è spazio e la gente è amichevole.
Il costo della vita è più basso e il lavoro c'è se si ha voglia di mettersi in gioco.
È un notevole cambio di vita che molti non sarebbero disposti a fare ma ho visto gente contenta di stare lì e questo dice molto.
Vite che non potrebbero essere la mia ora ma mi fa pensare come spesso la realtà ci offre la possibilità di vedere le cose in maniera più estesa e stratificata.
Scrivo poco dopo le elezioni e non sono contento del risultato. 
Cosa c'entra questo?
Molto se si mette in prospettiva cosa si vuole nella vita e cosa realmente ha impatto su di noi e le nostre scelte
Scelte di approccio e di interpretazione.
Le situazioni trovate qui possono essere costruite anche in luoghi più vicini a noi. 
Cerco di essere ottimista poiché andando in giro capisco che dietro l'angolo c'è sempre qualcosa che apre uno spazio per una possibilità nonostante accadono tante cose brutte e incontrollabili.
Spiragli di porte che potrebbero essere aperte.

mercoledì 28 settembre 2022

Ritorno negli Usa - Giorno 3, Seneca parte seconda

Viaggiare per lavoro è molto diverso da farlo come turista.
Prendete un momento come questo.
Camminiamo poco prima del tramonto sulla Main Street di un anonimo paesino di poche migliaia di abitanti.
Cerchiamo un ristorante e stranamente abbiamo parcheggiato ad almeno 500 metri. 
Non c'è nessuno in giro.
Il sole splende forte perché ci sono poche nuvole e i suoi raggi buttano proprio contro di noi.
Mi stacco per qualche minuto dalle chiacchiere che fanno un paio di colleghe. 
Sono esattamente in uno di quei posti di cui parlavo ieri.
Niente di rilevante in giro, niente di oggettivamente bello.
Eppure...
Eppure non so perché questa situazione sembra perfetta.
Non avendo la necessità di scoprire qualcosa o di gustarsi l'atmosfera di un posto decantata e famoso, l'esperienza si trasforma e diventa altro.
Sicuramente gioca molto quell'immaginario nutrito da film, fumetti e serie tv quindi ci metto molto del mio.
Sarà perché già con 2 giorni sono entrato nella modalità confedenza coi colleghi per cui ci si comincia a prendere in giro.
Sarà tante cose insieme senza un senso compiuto ma oggi ho realizzato come stare in posto, diverso dalla routine, non legato ad un approccio turistico, riserva delle belle sorpresa.
Non è una cosa che scopro oggi ovviamente poiché ho fatto altri viaggi in passato.
La cosa diversa oggi è che forse ho occhi leggermente diversi.
Il precedente viaggio in Australia ha fatto crescere qualcosa che da tempo aspettava il momento giusto.
Quel qualcosa è la capacità di stupirsi dell'apparente ordinario.
Sia chiaro, sono lontano km da dove ho scelto di vivere quindi di per sé nulla è ordinario.
Eppure anche qui, in un anonimo posto nel sud degli Stati Uniti, posso provare un'ordinaria meraviglia.
Un ossimoro penserete.
Ma mi è venuta voglia di prendere una BMX e farmi un giro.

martedì 27 settembre 2022

Ritorno negli Usa - Giorno 2, Seneca

Oggi sono sceso verso sud, nel South Carolina.
Non ho molto tempo per girare (praticamente zeo) quindi molte delle riflessioni scaturiscono più da osservazioni mentre parlo coi colleghi o nel trasferimento tra il sito e l'hotel, con in mezzo una cena.
La prima che vorrei fare è sul rapporto tra il nostro (da italiani) immaginario collettivo e il loro.
Ogni volta che vengo qui mi guardo intorno, notando dettagli e situazioni, spesso perché mi vengono in mente cose che ho già visto nei film o letto da qualche parte.
Siamo inevitabilmente cresciuti e nutriti da questa cultura che valorizza molto ogni parte del suo territorio. Anche con un piccolo paese sperduto nella campagna si riesce a creare un collegamento con qualcosa girato in un posto simile, spesso un'opera di successo nonostante sia ambientata nel nulla. Quasi a dire che lo storie non necessitano di posti belli per essere appassionanti.
La cosa assurda è che all'opposto loro (gli americani) non sanno quasi nulla degli altri paesi se non le solite cartoline o le news dei telegiornali. Non hanno o hanno poco su cui formarsi. Pochi film o libri nostri arrivano qui. Questo accade anche con altri paesi.
Mi chiedo se questo, accompagnato da una cultura di base molto bassa, non fa sì che gli americani mostrino poco interesse verso le sfumature culturali che caratterizzano gli altri paesi. 
Se l'Australia, proprio perché lontano da tutti, porge sempre uno sguardo fuori anche per una banale necessità di sapere cosa succede, il mito americano è molto autocompiaciuto, trasformando il diverso da sé come solo esperienza superficiale e, a volte, neanche quello.
So che potrei generalizzare ma sarebbe interessante qui lcominciassero ad estendere lo sguardo al di là del proprio cortile. Non in termini turistici ma proprio come crescita cilturale.
"Guardarsi l'ombelico" è sempre qualcosa da evitare e che porta a non acquisire un punto di vista diverso che invece aiutarebbe sempre a rimodulare le proprie convinzioni e migliorare le proprie capacità.
Ogni mondo è paese. Il punto è che di mondo ce n'è uno solo quindi sarà il caso di cominciare?

lunedì 26 settembre 2022

Ritorno negli USA Giorno 1 - Charlotte

Devo dire la verità: fa un certo effetto ripartire per un viaggio lungo dopo quello splendido in Australia.
Stavolta però non è un viaggio legato alle ferie ma al lavoro quindi il sapore è tutt'altro.
Per carità, non voglio lamentarmi. Non tutti hanno avuto le possibilità che ho io di poter girare il mondo anche grazie al lavoro.
Solo che forse questo ha un sapore diverso. Non solo per la stanchezza di riprendere in mano la mia odiata valigia e tutti gli annessi e connessi.
Il rientro post ferie è stato più complicato del dovuto e ora avevo in mente altro rispetto al viaggiare.
Va detto che era in programma già da un po' e quindi non mi ha colto impreparato.
Questo mi pone una riflessione su come certe volte il movimento che normalmente mi da gioia possa nascondere anche un senso di pesantazze.
Un distacco non voluto poiché si vorrebbe stare fermi per prendere fiato.
Ne trarrò spunti interessanti come al solito e alla fine mi prenderà meglio.
Mi chiedo se questa è una domanda che si pongono in molti: quante volte capita di voler stare fermi (per focalizzare) mettendo in secondo piano i desideri soliti di viaggiare e stare senza dimora.
Non è che forse si mitizza troppo il viaggio perché lo si scende da quello che succederà prima e quello dopo. 
È tutto un unico pacchetto che ci serve per elaborare il tutto e darsi una direzione.
Semplicemente, oggi, io sono stato interrotto in questo processo nonostante la comprensibile invidia (quella giocosa) che genera chi mostra quanto sia fortunato ad andare in giro per il mondo.
Succede.
Domani è un altro giorno.

Ps. Charlotte l'ho trovata cambiata rispetto a 8 anni.  Più dinamica e movimentata.
Splendida cena con gli amici di qui. Comincio sempre bene, però 😉

venerdì 2 settembre 2022

Australia: perdersi down under - Giorno 22, Perth, again

Perth è, insieme a Pittsburgh, una seconda casa.
Ci siamo rivisti quasi tutti come all'arrivo.
Tante chiacchiere. Tante risate. Tanto tutto.
Io voglio ringraziare tutti per la loro sincera e speciale accoglienza.
Tutti i cugini primi, per le loro storie del passato in Italia e la loro vita ricominciata in Australia. Tutti contenti di vedermi e stare con me. Alcuni non li conoscevo o non li ricordavo perché ero piccolo ma sono già nel mio cuore.
Tutti i cugini secondi, nati qui, che parlano un italiano invidiabile e che sono stati subito amichevoli e col cuore aperto. Non posso elencarli tutti ma con ognuno ho provato a interagire il più possibile. Anche loro nel mio cuore.
Un ringraziamento speciale a:
Olga e Giovanni, loro li conoscevo e posso dire che nella loro casa mi sono sentito subito bene. Due splendide e simpatiche persone.
Roberto, mio nuovo amico nonché autista. Tranquillo, adoro il tuo accento abruzzese.
Annalisa, l'adoro. Ha fatto tanto organizando tutto e mi ha pure fatto vedere un sacco di maledetti canguri. Ti voglio bene. Anche a Talia, Jordan e il piccolo Mateo.
Poi c'è Linda...
Non ho parole per lei.
Ne abbiamo dette tante durante queste 3 settimane. 
È semplicemente splendida. 
Ha reso l'Australia un esperienza indimenticabile.
Siamo anime gemelli, errante in questo mondo e questa vita. Per me, un punto fermo da sempre.
Il signore dei sogni ci ha unito e noi abbiamo continuato a sognare.
Questo è tutto ciò che scriverò qui.
Il resto, per sempre nel mio cuore.
Ciao, Australia.
Chiudo un cerchio aperto decenni fa.
Sei stata bellissima e generosa.
Ora, solo lacrime di gioia

giovedì 1 settembre 2022

Australia: perdersi down under - Giorno 21, dal Victoria inizia il ritorno

Ho parlato spesso del rosso in questo viaggio.
Ce n'è tanto in giorno. Quel colore della terra è incredibile. Unito ai tramonti o alle albe poi...ti lascia senza fiato.
Ma non è l'unico colore che colpisce se si ha modo di girarla un po'.
Ovviamente c'è il blu del cielo e dell'oceano, immensi entrambi, dalle mille sfumature.
Il bianco di certe spiagge e il giallo ocra delle falesie e degli arbusti.
Un capitolo a parte merita il verde.
Tolto quello delle acacie e degli eucalipti, un po' ovunque, che risalta soprattutto nelle zone più aride, dove veramente colpisce è andando a sud, nel Victoria meridionale.
Ad un certo punto ho pensato di essere tornato in in Inghilterra, con annessa pioggerellina fine che tanto basta a sporcarti gli occhiali ma che assicura quell'acqua che in altre zone è molto ridotta.
Immagino che i coloni, un paio e mezzo di secoli fa, pensavano di trovare questo tipo d'Australia. Non è un caso che l'abbiano adattata a quel tipo di idea tanto.
Girando un po' da Melbourne verso nord e sud (per le due tappe di cui vi ho già parlato), si trovano vigneti ma soprattutto fattorie con pascoli, laghetti, torrenti, foreste. Con l'unica stranezza di incontrare canguri, willaby e koala in giro.
Un paio di tedeschi con cui abbiamo girato Uluru dicevano che effettivamente quando si pensa all'Australia questo tipo di paesaggio non te lo aspetti.
Avendo visto anche la zona di Darwin, posso dire che questo paese è molto più vario di quel che si pensi.
Nel Victoria si possono vedere e fare tante cose diverse dove decrease il senso di solitudine ma dalle distanze comunque immense (tra 12 apostoli e Melbourne ci vogliono più di 3 ore, per dire). La sua stessa capitale è molto estesa e mi e sembrata molto interessante. Un esmpio: ha un distretto di teatri in centro tipo Londra o New York ma più piccolo, quindi c'è un fermento culturale importante in un paese per forza di cose dispersivo.
Una piacevole sorpresa.
Certo non è quella parte dell'Australia che normalmente si immagina chi ancora non c'è stato, meno esotica e selvaggia ma due dei miei luoghi del cuore sono qui, quindi forse non sono obiettivo.
Del resto, perché esserlo?