venerdì 12 agosto 2016

In mezzo all'oceano, su qualche isola - parte 4 - Terceira

Terceira, più di tutte, è l'isola carica di storia con la splendida città Angra Do Heroismo.
Qui l'uomo incontra il mare e i vulcani creando il connubio quasi perfetto.
Va visitata forse per prima, in una sorta di viaggio che parte dalla civiltà per dirigersi verso l'ancestrale, lungo la dorsale atlantica.

A proposito di faglie, nelle Azzorre si possono trovare anche le caverne/cave dentro la terra.
Ti capita quindi di entrarci, in quella al buio dentro le roccia lavica seguendo il corso del magma o in'altra scendendo fino a 100 metri sotto terra seguendo le grotte formate dal gas nelle rocce silicee.
Da qualsiasi punto le si guardi queste isole riservano sempre sorprese,  sotto un'apparente, placida dolcezza verdeggiante.
Mai avrei immaginato di venire qui ed ora penso che siano basilari per capire parte del grande fascino di questo pianeta.
Che siano pochi anni o milioni, una storia da raccontare la si trova sempre.
Magari in un ristorantino vicino la spiaggia, con l'oceano e qualche animale a fare da colonna sonora ad una calda zuppa del giorno.

martedì 9 agosto 2016

In mezzo all'oceano, su qualche isola - parte 3 - Sao Jorge

Ogni mattina la stessa cosa.
Sveglia, colazione, doccia.
Insomma prepararsi per la giornata.
Sali in macchina e sai che per raggiungere il posto di lavoro devi scalare un dirupo di 700 metri lungo una strada in salita, ripidissima.
Arrivato in cima ti fermi per un attimo su qualche miraduro e guardi la tua casa fagocitata nel mezzo tra la caldera, la scogliera e l'oceano all'orizzonte.
Un puntino bianco in mezzo al nero della lava, il blu dell'oceano e il verde lussureggiante della vegetazione.
Bevenuti a Sao Jorge, un parallelepipedo verde in mezzo all'Atlantico, con pascoli nei suoi altipiani e con le sue coste frastagliate, dove piscine naturali permettono letteralmente di tuffarsi nell'oceano che sembra aver appena spento la lava caduta dalla parete vulcanica.
Io non so esattamente cosa scatta in me.
Dal basso verso l'alto il mio sguardo coglie il senso della profondità.
Tento di stamparmelo nel cervello. Per non dimenticarlo.
Le foto non rendono, per forza di cose, la terza dimensione e qui tutto si stratifica su piani diversi.
Il volo degli uccelli oceanici richiede un ulteriore sforzo così come le spume improvvisi delle onde, cariche di speranze per un possibile avvistamento di capodogli o delfini.
Ecco cosa accade.
Sono portato a guardare lontano, oltre.
In profondità.
Tutto ciò richiede tanta energia ma lo sforzo, anzi l'attrito è inaspettatamente minimo.
Quindi, punto l'orizzonte aiutandomi con una mano.
E guardo.
Chissà, se quella cosa laggiù...

domenica 7 agosto 2016

In mezzo all'oceano, su qualche isola - parte 2 - Pico

Non ho mai letto Moby Dick e neanche ho visto i film che fossero basati su di esso.
È nella lista di quelli che vorrei leggere ma quasi sicuramente non ci riuscirò.
Di questo tipo di libri quindi immagino le storie, basandomi su quanto sentito in giro e sulle mie percezioni.
Ieri ero nel museo dedicato ai cacciatori di balene.
Nonostante l'inevitabile giudizio morale che si può avere su questa attività, guardare le foto dei marinai e leggere le loro storie è un altro modo di conoscere chi vive ai margini del mondo "importante".
Dove spesso (sempre?) conta di più la necessità invece delle giustezza.

Le Azzorre offrono una summa di spunti sul concetto di confine.
Sono a ridosso di tre faglie tettoniche. Sono diverse tra di loro, allo stesso tempo vicine e lontane.
Sono un disturbo per l'oceano Atlantico.
L'isola di Pico col suo vulcano imponente per esempio ti rimane nel cuore, autentica nella sua complessità.
Gente gentile e interessata che ti illustra orgogliosa cosa l'isola ha fatto per loro.
Temendo un probabile impoverimento dovuto al crescente turismo di questi ultimi anni.
Come successo con l'arrivo degli americani all'inizio del novecento.
Imparare a cacciare balene per sopravvivere al gioco capitalistico.
Ora, come prima.

venerdì 5 agosto 2016

In mezzo all'oceano, su qualche isola - parte 1 Faial, Azzorre

Ci sono posti che non esistono.
Non compaiono nelle nostre cartine mentali.
Sono distanti quel tanto che basta da dimenticarli.

Sono arrivato qui da due giorni.
Il mio bagaglio risulta perso da qualche parte.
Sono ridotto all'essenziale.
Vedo oceano, scogliere, vulcani e caldere.
Verde ovunque e fiori.
Dove sono? ho smesso di chiedermelo sulla cima della caldera, dopo che le nuvole sono scomparse per far spazio alle vallate.
Tutto velocissimo.
Odori che ti travolgono.
All'orizzonte il monte/isola/vulcano di Pico che emerge tra le nuvole.
Capisco di essere qui e lì o dietro, verso nord, nell'oceano.
Nelle valli pieni di ortensie, in un falso timore che la terra si risvegli.
Perché ad ogni passo senti pulsare il terreno. All'interno di un vulcano tutto può succedere.
E lo sai intimamente.

Se ogni uomo non è un'isola, allora forse può essere un arcipelago.
In mezzo nell'oceano.