domenica 17 aprile 2016

Sotto i ciliegi in fiore - Giorno 5 Lascia fuori il mondo per ritrovarlo

Stamattina partenza assonnata verso il museo Ghibli.
Per chi non conoscesse, è stato dedicato alle opere dell'animatore Hayao Miyazaki, quello de "La città incantata" e "Il castello errante di Howl". Anche però autore di Conan e Heidi e di molto altro.
In pratica devo a quest'uomo quella vena poetico/naturalistica che popola il mio immaginario. Praticamente tutti i suoi film hanno un sapore dolceamaro che incarna qualcosa di scintoista profondamente radicato nella cultura giapponese (faccio il collegamento perché dopo sono andato nel grande santuario Meiji).
Purtroppo a malincuore mi aspettavo molto di tutto questo nella visita ma non l'ho trovato.
C'è sicuramente un'atmosfera particolare con una proiezione di 15 min molto carina. Inoltre si riesce a vedere molti dei processi di animazione, sia tecnologici sia artigianali.
Oltre al fatto che fosse tutto in giapponese, limitando la comprensione di molte cose, mancavano proprio certe suggestioni.
Ad essere onesti qualcuna ne emerge: quella sulla personalità dell'autore, appassionato di natura, di volo e di storie universali.
Mi è piaciuto ma volevo di più.
Come se fossi andato a Disneyland.
Forse sta proprio qui il punto.
Sono in Giappone, la patria della sottrazione nella descrizione delle cose, della fusione tra forma e contenuto, della purezza scintoista, del codice etico (bushido) dei samurai, della contemplazione della caduta dei petali di ciliego come massima esemplificazione della fugacità della bellezza, dei santuario dove è il vuoto dello spazio a rendere spirituali.
Insomma sto ragionando con parametri diversi e questo modifica la percezione.
Questa città e, credo, questo paese da molto ma ti chiede anche molto. Un lavoro mentale per nulla banale.
Se in giovinezza questo spiritualità orientale esercitava fascino tanto da sembrare la nuova via da percorrere per un'esistenza migliore, mi rendo conto di quanto da giovani si sia senza sfumature.
Entrandoci in questi (pochi) giorni, ho potuto farmi un'idea più complessa, coi pro e i contro che a volte si fondono, senza soluzione di continuità.
Mi mancheranno odori, suoni e luci diversi da altre parti.
Rimarrà sempre quella consapevolezza che la personale via per la felicità richieda l'apertura di molte porte mentali e Tokyo te ne offre sicuramente l'opportunità.
Lasciando sempre fuori le scarpe prima di entrare e iniziando con un caldo tè verde.
Si sa, certe esplorazioni richiedono consapevolezza.

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