mercoledì 4 settembre 2013

On the road again - Giorno 12 - Grand Canyon

Difficile dire qualcosa di non detto sul Grand Canyon. Va visto ma soprattutto attraversato.non avendone avuta la possibilità rende il tutto mancante di quel quid di essenziale. Sono sceso per pochi metri (in altezza) e posso dire di aver iniziato un'emozione.che cresce dentro di te mano a mano che scendi. Vedi sentieri, gole e strapiombi.poi vedi il Colorado, causa di tutto che quasi si nasconde dalla vergogna per quello che ha fatto. Poi scendere è come viaggiare nel tempo. In termini di milioni di anni. Dentro la Terra.

La Madre Terra casa degli indiani i nativi americani. Nomi di merda perché loro si indentificano per nome della tribù. Qui ci sono Navajo ed Hopi. Segregati in terre belle ed ostili. Con una strana sensazioni mista di atmosfere metà ottocento, modernità di rimessa, assistenzialismo, orgoglio, turismo. Dovessi definirla meglio non ci riuscirei. Non ho avuto modo di parlare con uno di loro e quello che rimane è solo superficie erosa come nei Canyon o nelle mese. Tutto cambia a seconda della luce. E degli occhi che usi per scorgere i confini

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