venerdì 27 aprile 2012

Dall'altra parte dell'oceano...parte quarta

Devo dire che un modo migliore di iniziare la giornata non poteva esserci. Venire fermati dalla polizia (per la precisione da due macchina) poichè ad uno stop non ci eravamo completamente fermati. Domanda di Manuel:"Simon, guarda se dietro c'è la polizia". Ovviamente aveva le luci accesse e già fremevo dalla voglia di portare le arancie nella prigione in cui Manuel sarebbe stato rinchiuso. Peccato solo un semplice warning senza neanche la multa (l'avrebbe pagata lui visto che non sa palesemente guidare una macchina qui ove tutto è troppo grande). Arrivati al sito in ritardo, ho re-incontrato il mio collega che mi ha fatto fare il plant tour. Veloci impressioni: claustrofobico ma allo stesso tempo una sensazione di comunità che da noi è difficile percepire. Vabbè, ci rifletterò a tempo debito. Poichè non c'era molto tempo a disposizione sono uscito per le quattro e abbiamo fatto un giro in cerca di un accesso ai mille laghi della zona. Ora, vabbè che qui ognuno ha una cazzo di casa di solo 230 mq ma tutte le case col molo e quindi accesso privato rompono un po' le palle (nonchè invidia). Sorvolo sul tentativo di Manuel di spiegare a dei negozianti cinesi cosa fosse un lago ve lo risparmio. Morale della favola, si è fatto un giringiro del lago. Bei paesaggi non c'è che dire con annessa amena centrale nucleare... Di corsa a cena da qualche parte con alcuni loro colleghi. Io ero l'imbucato ma ho fatto la mia solita splendida figura di persona colta mentre gli altri due dopo 4 giorni di accozzamento non ne potevano più di parlare delle solite cose. Ho parlato di armi, caccia, pesca, football, baseball con la mia solita maestria senza ovviamente capirne molto. Tentativo di andare a bere qualcosa a Greenville fallito, se escludiamo la volontà del navigatore di farci imboccare dentro casa di qualche residente. Per le pubblicazione la vedo complicata, non ho fatte molte e devo controllare se ho il cavo per scaricarle. Ora vado che qui le giornate durano mille ore e alle sette di sera, dopo cena, sale il dramma di come impegnare il resto del tempo. Ps. See you soon Seneca, è stato breve ma intenso. Domani arriva New York, o meglio, Manhattan!

1 commento:

  1. Allora buona Manahattan e ricordati dei miei smalti!!!! Hai pegno da pagare!!!! Io intanto mentre tu sei a goderti gli stati Uniti d'America sono qui che vomito dalle 5 di questa mattina, e nonostante la mente offuscata non perdo occasione di leggere il tuo blog che mi fa fantasticare su terre lontane e mi tiene compagnia, in attesa di sentirle raccontare direttamente dalla tua voce. Un abbraccio forte e goditi ogni attimo

    RispondiElimina

Sei caldamente invitato a lasciare commenti. Certo potrei ignorarti comunque!