martedì 24 aprile 2012

Dall'altra parte dell'oceano...parte prima

Sì, è la prima volta negli Stati Uniti e anche quella di un viaggio con un fuso orario consistente. Non è il primo viaggio da solo ma ogni volta è un'esperienza piena di sensazioni. Cosa raccontare? Boh, vedremo. Forse non aspetti privati ma tenere un diario pubblico implica doversi riferire e confrontare con chi ti legge. E' un viaggio di lavoro, principalmente. Il primo di una serie spero lunga, che mi porterà a visitare paesi lontani. Questo di viaggio ha molte implicazioni. Spesso pensavo che non permette di entrare nel mondo che si visita velocemente. E' vero ma sarebbe stupido pensare di farlo in altra maniera visto che, in quanto viaggio e non uno stato stanziale, cogli solo quello che ti capita durante il soggiorno. C'è da dire però che ti permette di vedere le persone interagire con te nella loro ordinarietà, specialmente lavorativa. Dove sono ora? Nel New Jersey, a pochi chilometri da New York. Ed è interessante subito vedere il contrasto. New York fino ad ora l'ho vista da lontano, dall'altra parte dell'Hudson quindi ancora non so com'è. Però per arrivarci attraversi una parte del NJ e devo dire che è scioccante vedere tanti stabilimenti, parchi, lagune, porti ed autostrade si alternano lungo la strada, con uno sfondo a tratti suggestivo e a tratti inquietante come la skyline di Manhattan. E' entrare in un film ma dalla porta sbagliata. A parte la cultura americana che ha pervaso la mia crescita, a parte l'undici settembre che rende i grattacieli qualcosa di ulteriormente più instabile per chi come me soffre di acrofobia. Sono qui, ancora non turista, anche alle prime armi come viaggiatore lavoratore e tutto si mischia. L'America è qualcosa di fluido nella mia testa. Non ha morale perchè c'è bello e brutto tutt'insieme. Se so di amare ed odiare Roma e l'Italia per motivi diversi, vedendo questa America non mi chiarisce quello che per me rappresenta. Andrò anche in South Carolina e lì ne troverò un'altra. Forse è questa varietà ad affascinarmi. Richiama tante cose che affollano la mia testa. Sono cordiali e a lavoro non sono chiassosi e neanche così frenetici. Tengono contatti col mondo che però faticano a conoscere veramente. Ed io sono un po' bambino, curioso e ingenuo. Non è facile scrivere queste righe perchè i pensieri sono tanti e complessi da buttare giù. Certo è che qui le distanze sembrano enormi ma allo stesso tempo gli accostamenti contradditori sempre dietro l'angolo. La mia curiosità viene nutrita e frustata allo stesso tempo, forse filtrata da un approccio troppo europeo. Allora decido che non è necessario capire ma lasciar andare le sensazioni. Sicuro che non verranno copiose. Gliela posso fare...a rischio di ictus!

3 commenti:

  1. Non esagerare , che poi con l'ictus non riesci e vedere neanche il south Carolina!! Relax your mind ant take it breath!!!

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  2. Buona America Simon...sarà un viaggio indimenticabile...
    V.

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  3. Lascia che quello che vedi penetri dentro di te. Assimila tutti i nuovi imput. 'Che poi ci devi raccontare!
    Soprattutto divertiti..
    Federica R.

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