venerdì 8 settembre 2023

Anime nel deserto - Giorno 8, virare verso il verde

Arrivando a Fez, le cose cambiano.
Comincia ad espandere quel verde rimasto confinato finora vicino ai fiumi e alle sorgente in mezzo all'ocra.
Ora si vedono alberi, piantagioni e giardini.
Fez poi assomiglia ad alcune città del sud, per esempio Palermo, combinando una storia con la modernità neanche troppo insistita.
Nel mio processo di ricentratura non potevo esimermi dal fare due cose: perdermi nel suo famoso suk e andare in un hammam.
Nel primo caso, il suo immesso centro pedonale fatte di viuzze sfida anche chi, come me, sa orientarsi in generale.
Il tutto però senza avere il minimo timore di essere derubato e con una pulizia da far invidia (cosa molto percepibile in tutto il Marocco, del resto).
Dopo 3 giorni sfidanti in termini fisici e non aiutato da un sole cocente, mi sono concesso un hamman.
Depurarsi in questo modo mi ha fatto pensare a come pensiamo a curare il nostro corpo dalle scorie, persi troppo forse nelle nostre paturnie mentali.
Nell'Islam la pulizia del corpo è richiesta con una certa frequenza, anche per aiutareca gestire il caldo che si prova sotto il sole.
Questa cosa mi ha colpito, pensando a quanto ci si fermi troppo superficialmente ad un concetto di pulizia che abbiamo in Italia e non solo.
Allo strapotere della polvere e del caldo, ognuno fa quello che può, anche per la mancanza di acqua, insufficiente per alcuni standard occidentali.
Ci si pulisce perché aiuta a vivere meglio.
Questo vale ovunque, in relazione a dove si abita e delle proprie possibilità.
Esistono sfumature quindi, da tenere a mente.
Con la differenza che io sono andato privato e di livello occidentale mentre ce ne sono pubblici per i locali.
Luoghi dove ci si denuda e si scava la pelle in profondità.
Così da ripartire scarico di tensioni e zavorra inutile.

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