mercoledì 28 settembre 2022

Ritorno negli Usa - Giorno 3, Seneca parte seconda

Viaggiare per lavoro è molto diverso da farlo come turista.
Prendete un momento come questo.
Camminiamo poco prima del tramonto sulla Main Street di un anonimo paesino di poche migliaia di abitanti.
Cerchiamo un ristorante e stranamente abbiamo parcheggiato ad almeno 500 metri. 
Non c'è nessuno in giro.
Il sole splende forte perché ci sono poche nuvole e i suoi raggi buttano proprio contro di noi.
Mi stacco per qualche minuto dalle chiacchiere che fanno un paio di colleghe. 
Sono esattamente in uno di quei posti di cui parlavo ieri.
Niente di rilevante in giro, niente di oggettivamente bello.
Eppure...
Eppure non so perché questa situazione sembra perfetta.
Non avendo la necessità di scoprire qualcosa o di gustarsi l'atmosfera di un posto decantata e famoso, l'esperienza si trasforma e diventa altro.
Sicuramente gioca molto quell'immaginario nutrito da film, fumetti e serie tv quindi ci metto molto del mio.
Sarà perché già con 2 giorni sono entrato nella modalità confedenza coi colleghi per cui ci si comincia a prendere in giro.
Sarà tante cose insieme senza un senso compiuto ma oggi ho realizzato come stare in posto, diverso dalla routine, non legato ad un approccio turistico, riserva delle belle sorpresa.
Non è una cosa che scopro oggi ovviamente poiché ho fatto altri viaggi in passato.
La cosa diversa oggi è che forse ho occhi leggermente diversi.
Il precedente viaggio in Australia ha fatto crescere qualcosa che da tempo aspettava il momento giusto.
Quel qualcosa è la capacità di stupirsi dell'apparente ordinario.
Sia chiaro, sono lontano km da dove ho scelto di vivere quindi di per sé nulla è ordinario.
Eppure anche qui, in un anonimo posto nel sud degli Stati Uniti, posso provare un'ordinaria meraviglia.
Un ossimoro penserete.
Ma mi è venuta voglia di prendere una BMX e farmi un giro.

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