domenica 29 aprile 2018

Il Cairo: pioggia nel deserto - Giorno 5

Ci sono periodi oscuri nella storia che viene studiata a scuola.
Il medioevo è uno di questi; soprattutto l'alto Medioevo.
Vengono classificati come decadenti e buii quando la verità è solo che non possiamo studiare tutto altrimenti ci vorrebbero altri anni.

Prendete l'Egitto.  Cosa ne sapete del periodo post cleopatra fino ai giorni nostri?
Sarete portati a dire che non c'è stato nulla di rilevante.
Sbagliato.
Ogni dei grandi errori è non avere mai studiato bene la storia dell'Islam in tutto il mondo arabo.
Non ha senso che vi faccia la lezione qui anche perché non sarei in grado.
Quello che mi preme sottolineare è che si apre un mondo diverso ma parallelo al nostro, con tanti punti di incontro e punti di vista ribaltati.
Il Cairo ti aiuta in questa immersione poiché una città di passaggio e tutto non è mai troppo estremo ma anzi tutto si mischia.
Ho capito che non so tante cose e molte di queste sono affascinanti.
Una volta aperti quei varchi tra gli strati tutto è più intenso e interessante.
Dopo Istanbul questa è la mia seconda immersione nella cultura mediorientale. Fatta di tante cose diverse. Non esisteun indistinto mondo arabo ma esistono tanti popoli diversi che hanno abbracciato una religione bella e complessa. Anzi tremendamente semplice.
Basta abbracciare la positività in definitiva.
L'aver avuto a disposizione per tre giorni una guida locale personale mi ha aiutato un sacco nel capirla.
Entrare in una moschea in preghiera è molto suggestivo.
Senza la necessità di aggiungere inutili luoghi comuni.

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