martedì 23 maggio 2017

Non può piovere per sempre a New York City - Giorno 1

Eccomi di nuovo qui, dopo l'ennesima errore nella scelta dell'aeroporto e del mezzo di trasferimento all'hotel.

Piove.
Non credo di aver mai attraversato questa parte senza la compagnia della pioggia.
Qui vicino c'è l'oceano, lo vedrò di lì a poco.
Suscita uno strano fascino in me quest'atmosfera.
I vetri sporchi, l'erba dei giardini, il nero dell'asfalto e i grigi dei pali e dei piloni, quei mattoncini rossi.
Non importa troppo se si è nel Queens o a Brooklyn o a Staten Island.
Si ripete sempre la stessa scena: queste immagini si susseguono mentre sei in ascolto della storia complessissima di un tassista russo.
Che ha vissuto praticamente ovunque e che ora fa il pompiere e anche il tassista. Chiaro no?
Senza dover tirare in ballo concetti complessissimi, la vera forza e bellezza di questa zona dell'America sta nella possibilità di poter incontrare un sacco di gente differente, con mille storie da raccontare.
E basta a volte sedere al bancone di un bar e chiedere da bere.
Il resto viene dopo.
Tenete le orecchie in allerta.

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