giovedì 20 marzo 2014

[Trasferta ammericana day six] Girando per il New Jersey...

...si incontrano vecchie conoscenze.
Colleghi visti tempo fa, magari ad un'allegra cena di lavoro.
Il bello è che si ricordano, sono gentili con te.
In qualche modo ti senti parte di un gruppo di cui spesso ignori di far parte.
Parli col superboss (alto almeno settandorci metri) in una atmosfera rilassato.

Qui negli uffici regna il silenzio anche sono immensi open space.
Anche se hai molto da fare non c'è l'ansia che ti cala come una scimmia sulle spalle.

Poi le cose strane.
Nei bagni ti spiegano come lavarti le mani bene, con visual aid ed altro.

Sapendo che sei italiano, la prima cosa che ti chiedono è se vuoi un caffè "vero", fatto con l'espresso.
Tu accetti ma ben sai cosa accadrà.
Oggi è arrivata la tazzina, colma come non mai col caffè un po' bruciacchiato.

non parliamo dei millegustituttiinsieme dei loro piatti.
Io qui non ho molta fame forse perché se ne mangi un boccone il tuo fegato urla di non fare altro.
E' vero, puoi scegliere altro ed infatti una cena l'ho fatta solo con la frutta.
Non vi parlo di lavoro perché sarebbe noioso perché oggi mi hanno spiegato (un'italiana) come loro sin da piccoli siano preparati a tenere discorsi/dibattiti in pubblico.
Difficile vedere contrasti di tipo umorali.
Le riunioni procedono tranquillamente e l'aggressività è bandita.
Non è perché non esiste ma semplicemente le cose devono procedere nel modo più efficace possibile.
Tanto poi hai tempo di sfogarti parlando di football o del tempo.

C'è da dire che si respira un'altra aria e non è poco.

Domani si torna a New York e forse ci saranno altri momenti carramba.
Olè.

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