domenica 23 marzo 2014

[ Trasferta ammericana day eight] Comeback home

Situazioni strane.
Sul treno uno credo di origini slave si guarda Beatiful sullo smartphone.
Va beh.

I newyorchesi hanno qualche problema con le porte. Una fatica ad aprirle, che siamo degli autobus o dei negozi. Rischi la decapitazione se non ti sbrighi. E non era solo colpa del mio problema nel leggere ed interpretare il verso.

Alla fine quindi?
Quindi per me New York è un problema.
Ti inganna con le sue strade in croce numerate, facili da capire tanto da farti pensare che ci vuole poco a fare un paio di avenue e una decina di Street. Tanto che a fine giornata hai camminato chilometri.
Mancherebbe un appoggio qui che ti facesse conoscere la città da abitante ma va beh.
Intanto la pisantata bellissima a teatro me la sono vista. Ah ah ah. Anzi AH AH AH.

Pippa del giorno. Tutti questi grattacieli sono abitati o sono vuoti? Cioè pure a brooklyn ne ho visti settantordoci in costruzione. Va beh 9 milioni di abitanti ma servono veramente.

Brooklyn più rilassante di manhattan ma mi sono perso per cercare un mercato delle pulci che di inverno ovviamente spostano in un'altra galassia.

Comunque qui ci si deve venire preparati, agguerriti e pure un po'ricchi.
Per dire io no.
E a stento ne sono uscito.

Semplicemente ciao NYC.

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