giovedì 25 aprile 2019

Cupe Vampe, Giorno 3 - Brucia la biblioteca di Sarajevo città

Sono su un ponte. Tra poco passerà l'arciduca Ferdinando. L'ho ucciderò così dimostrerò che la nostra causa deve essere perorata. Sono Princip, un ragazzo.

Sono oltre quel ponte, sta bruciando una biblioteca. C'è gente che cerca di salvare i libri ma io sarò infallibile, qui col mio mortaio. Sono un serbo/bosniaco, un ragazzo

Sono appena arrivato da Istanbul. Renderò questa città un esempio della multiculturalità. L'islam porterà fine ai conflitti tra i cristiani di queste terre. Costruirò strade, ponti e moschee di fianco a chiese e sinagoghe. Sono Solimano il Magnifico, un turco.

Sono qui per rendere la Bosnia il fiore all'occhiello dell'impero austro/ungarico.
Qui creerò palazzi neo-moreschi per far studiare tutti. Sono l'imperatore Francesco Giuseppe, un austriaco.

Io non so come descrivere Sarajevo senza considerare queste e altre cose.
Non si possono ignorarle soprattutto quando vedi tutti quei fori di proiettili sui muri.
Sarajevo è bella, a ridosso di una valle con tutte le sue montagne.
Per i suoi palazzi, la luce e la natura.
Soprattutto per la sua gente. Che è rimasta o è potuta rimanere. Oltre la guerra e le conquiste.
La Gerusalemme d'occidente resiste ancora. Di nuovo. Probabilmente lo farà ancora se ricadiamo di nuovo nella nostra cecità.
Nel giorno della Resistenza d'Italia al regime fascista mi sento di celebrare questa città, simbolo di un popolo che nei secoli non ha mai smesso di subire.
Neanche di reagire, spesso da solo.
Io voglio non dimenticarlo.

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