mercoledì 24 aprile 2019

Cupe Vampe, Giorno 2 - Quei racconti che non so

Non ho potuto conoscere mio nonno.
Morto troppo presto, forse per le conseguenze della guerra sul suo fisico già debilitato.
È partito per il fronte ed è stato in Dalmazia.
Non so molto altro.
I suoi racconti li ha sicuramente condivisi coi suoi amici e parenti ma poco con la sua famiglia.
Di lui mi sfuggono molte cose.
Questo ha dato adito a creare una figura distorta.
Stando qui ho provato ad immaginare cosa avesse visto lui, qui.
È uno strano meccanismo di cui necessito per colmare dei buchi.
Ho come il sospetto che gli erano piaciuti.
Monti, valli e una terra piena di rocce. Dura da coltivare. Orizzonti ampi.
Mi ricorda molto il mio Abruzzo. Un luogo pieno di storie tramandate, di piccoli agglomerati di case che sembrano grandi quanto la narrazione lo richiede.
Tutto è in qualche modo collegato a lui, nonostante io non l'ho mai visto in quel contesto.
È una strana sensazione ogni volta e lentamente sto provando a definirla.
Essere venuto qui mi aiutato.

Mostar.
Una valle che si apre su una pianura.
Più suggestiva la sera, al nostro arrivo.
Un luogo di connessione tra popoli. Luoghi che per me suscitano un fascino particolare, dove le cose si mescolano e non si sa dove finiscono.
Il tema di molti dei miei ultimi viaggi.
Le zone di confine.

Medjugorie
Sono seduto fuori, nella parte posteriore della chiesa.
Un grande anfiteatro di panchine, allestite per un grande evento.
Gruppi di persone cantano e suonano. Insieme o da soli.
Pace.
Basta solo questo per percepire meglio i santuari.
Sto bene.

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