venerdì 29 giugno 2018

Ellade, quella aspra - Giorno 3, costa di Pelion e Meteora

Alzarsi col suono del mare.
Aprire la finestra e essere inondati dal sole.
Scendere e fare il bagno la mattina.
In silenzio, in una limpida.
Immergersi ascoltando i rumori sottomarini.

C'è da dire altro?

Io non sono un patito del mare. Non amo stare in spiaggia per troppo tempo.
Odio la sabbia e mi innervosisco.
Solo che...qui tutto è fuori dal tempo che il tempo stesso diventa tuo.

Questo anche grazie a Poseidone e Apollo.
Mattinata incorniciare.
Peccato ripartire ma sono contento di aver dovuto espiare per godermelo.
Proprio vero che niente ti viene regalato se non sai coglierlo.

Tornando al viaggio, rifaccio la stessa strada per quella oretta buona che ci avevo messo il giorno precedente sotto la pioggia.
Stavolta metto la musica e faccio le foto godendo dello splendido paesaggio.
Sto ca..o di Giasone! Viveva in una splendida baia e l'hanno cacciato, in cerca solo di guai.
Passano tre ore di una sterminata pianura.
La Tessaglia è lunga e piatta.
Non so cosa mi aspetterà a Meteora ma qui monti e valli sono lontane.

Inciso.
Sto collezionando scontrini dei tremila caselli autostradali. Peggio della Costa Azzurra. Ho conosciuto più casellanti che turisti.
Fine inciso.

Arriva Meteora ed è subito emozione.
Mi sbrigo con le pratiche in albergo e sono subito in giro a guardare in alto. Come New York ma senza il bordello.
Qui solo rocce a punta e vento.
Una bora, praticamente.
Sapete che ho un problema con le altezze?
Ovviamente salgo sui monasteri controllando che gli scalini reggano e i ponti non traballino troppo.
Se prima ero totalmente in sintonia con l'aspetto epico della Grecia, stavolta trovo l'aspetto spirituale a coinvolgermi.
Salire faticando verso il divino richiede molta concentrazione.
La mia acrofobia va a farsi benedere quando vedo icone e mosaici di Gesù e dei vari santi.
Una croce che sorveglia la valle.
I monasteri belli e letali per come sono stati costruiti.
Una buona preparazione per il monte Athos.
Qui in estate si possono raggiungere i 45 gradi di temperatura.
Insomma una vita al limite, ridotta alle sue funzioni primarie. Non solo fisiche ma anche spirituali.
Ha un qualcosa di affascinante la religione ortodossa.
Da approndire, magari incontrando qualche monaco.
Io intanto contemplo.
Un giorno si soffre, un altro si gode.
C'è chi cerca le vacanze.
Io cerco le emozioni.

Ps. Post serio, lo so. Oggi è andata così.

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