mercoledì 27 giugno 2018

Ellade, quella aspra - Giorno 1, Atene

Per la seconda volta viaggio in solitaria.
Per scelta, dettata dalla necessità ma anche dall'oppotunità.
Si comincia dalla capitale.
Appunti sparsi.

Qui ci sono bancomat ovunque. Ok il turismo ma non c'era la troika a comandare. Da indagare quando se ne avrà l'opportunità.

I gatti sono ovunque e amano decisamente le rovine. Chissà, magari una volta erano imperatori o tiranni.

Il greco moderno suona strano. Io, che sono crescito nel culto di micenei, cretesi e i cavalieri dello zodiaco, pensavo fosse più drammatico mentre sembra solo molto malinconico.

Atene è meno peggio di come la ricordavo. Non è bella ma credo che la si apprezzi molto se solo si allunga lo sguardo. In alto e con l'immaginazione.

Il museo nazionale è tenuto meglio di quello del Cairo, solo con la variabile di quante sale apriremo oggi. Ovviamente io che cerco Prassitele o Lisippo rompo le balle ai gentilissimi supervisori delle tante stanze. Bellissime.

Non vi fomentate se sentite parlare di Messenia, Arcadia o Laconia. Boh, per me certe parole aprono mondi.

C'è un modo di percepire la raffazzonatura tutto greco. Poi vedere passare la linea metro sotto l'Agora mi ha messo un'ansia. Peggio della fermata metro C del Colosseo.

Piove anche ad Atene e pure forte. Non fa caldo ma la birra Mythos fa sempre il suo dovere.

Cosa mi aspetto da questo viaggio? Domande o risposte. Tanto saranno casuali e credo molto interessanti.

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