domenica 7 agosto 2016

In mezzo all'oceano, su qualche isola - parte 2 - Pico

Non ho mai letto Moby Dick e neanche ho visto i film che fossero basati su di esso.
È nella lista di quelli che vorrei leggere ma quasi sicuramente non ci riuscirò.
Di questo tipo di libri quindi immagino le storie, basandomi su quanto sentito in giro e sulle mie percezioni.
Ieri ero nel museo dedicato ai cacciatori di balene.
Nonostante l'inevitabile giudizio morale che si può avere su questa attività, guardare le foto dei marinai e leggere le loro storie è un altro modo di conoscere chi vive ai margini del mondo "importante".
Dove spesso (sempre?) conta di più la necessità invece delle giustezza.

Le Azzorre offrono una summa di spunti sul concetto di confine.
Sono a ridosso di tre faglie tettoniche. Sono diverse tra di loro, allo stesso tempo vicine e lontane.
Sono un disturbo per l'oceano Atlantico.
L'isola di Pico col suo vulcano imponente per esempio ti rimane nel cuore, autentica nella sua complessità.
Gente gentile e interessata che ti illustra orgogliosa cosa l'isola ha fatto per loro.
Temendo un probabile impoverimento dovuto al crescente turismo di questi ultimi anni.
Come successo con l'arrivo degli americani all'inizio del novecento.
Imparare a cacciare balene per sopravvivere al gioco capitalistico.
Ora, come prima.

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