martedì 1 maggio 2012
Dall'altra parte dell'oceano...parte settima ed ultima
Sì,è vero, è saltato qualche giorno ma che ci volete, la vita di New York è frenetica e non ho avuto modo di raccogliere le idee e scriverle.
Sul tornare a casa ci sarebbeto tante cose da dire ma lasciamo al tempo questo compito.
Il giro a Mahnattan è stato veramente molto interessante.
Tenendo conto che c'erano pochi giorni a disposizione, ho seguito l'istinto e visto quello che mi ispirava.
E' vero. Questa città è frenetica, fatta più di taxi che auto normale, dicendola lunga su quanto il movimento ne sia la più profonda attitudine.
Tutto è in una sorta di equilibrio fuori dalle leggi della fisica, dove palazzi dai stili più diversi e genti dalla più disparate perti del mondo vivono insieme.
due ore all'Empire seguendo il tramonto e l'accensione delle luce hanno rappresentato questa presa di conoscienza, della complessità e moltitudine in un'unica realtà.
I molti nell'uno.
Fermarsi nel vagamente pericoloso Harlem per prelevare i soldi dall'ATM, andare a Brooklyn per avere un ulteriore punto di vista, girare a caso per Central Park, rendersi conto che Park Avenue è veramente costosa...tutte cose accadute nella stessa giornata, spontanee e accatastate.
Per dirla tutta, anche essere un gruppo di persone con esigenze diverse permetteva comunque di poter fare quel che si vuole, separandosi e reincontrandosi, raccontandosi cosa si era visto.
Puoi voler far shopping o vedere tante cose diverse, o andarsene a zonzo senza metà ma predisposto a cogliere tutte le piccole sfumature.
Questa città va sicuramente rivista ma rischiando la possibile delusione della seconda volta va tenuto a mente questa sensazione.
Ps. Sì, ho trovato una specie di paio di guantoni giganti...non sono proprio quello che volevo ma per il momento ce l'ho fatta.
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