venerdì 21 ottobre 2011

[RECE Fumetto] Lo schifo che è in te...e in me


Sono di parte, lo so.
Adoro Grant Morrison.
E' montato, si atteggia a star, si da molte pose però è bravo.
Ogni volta che leggo un suo fumetto sono letteralmente invaso dalle sue idee, i suoi spunti.
Rimango vittima però della sua scrittura contorta, piena di riferimenti pop-culturali che necessitano di indagini.
Stimola la mia curiosità e reputo questa cosa essenziale per uno scrittore.
Riferimenti:
Philip K. Dick,
William Burroughs,
il cinema di David Cronenberg,
la new wave di Michael Moorcock,
le spy-story di Ian Fleming,
il post-modernismo,
la meta-narrazione alla Animal Man
l’occultismo di Crowley
controculture come la Beat Generation, il punk, etc.

Di cosa parla "Lo Schifo"?
Di ognuno di noi lasciato libero di sfogare le più sordide pulsioni.
Un esempio?
pornodivi che eiaculano seme nero, registi hard che vogliono erotizzare intere metropoli per filmarne la distruzione in una sorta di gigantesco snuff movie, microrganismi che fanno amicizia con il cancro, città bonsai, spermatozoi senzienti, un Presidente degli Stati Uniti con un paio di tette siliconate, scimmie intelligenti e assassine, terroristi surrealisti ed un'ossessione per la pornografia e le perversioni sessuali.
Cosa ancora alla realtà il protagonista?
L'amore per il suo gatto morente a causa del cancro.

Leggerlo ti destabilizza, ti pone di fronte a cosa può essere l'umanità in tutte le sue forme.
Soprattutto di quanto siamo controllati dal sistema nonostante ci sembri agiamo secondo i nostri più intimi bisogni.
Di come per essere realmente liberi bisogna costantemente prendere coscienza delle nostre azioni e delle nostre responsabilità.

E' una lettura difficile, soprattutto per chi non ha masticato tecniche di narrazione non lineari applicate sul fumetto. Un piccolo manuale di sceneggiatura.

Per chi è curioso e per chi va oltre le apparenze.

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