lunedì 17 novembre 2014

Senza parole

Ti capita spesso ultimamente di non sapere parlare.
Non è un problema di bocca legata o una forma di dislessia galoppante.
Quella c'è sempre e ci stai facendo il callo.
Capiti invece di non riuscire a dire qualcosa.
Una sorta di risposta in qualche modo censurata.
Per chi, come te, ama avere sempre una risposta, quasi alla ricerca della spiegazione, del senso trovato e svelato al mondo.
Adesso capita di non saper parlare, lasciar dire al proprio interlocutore quello che ha da dire.
Possono essere sciocchezze, lamentele, farneticazioni oppure emozioni, esperienze, sensazioni.
Tu lì a sentire.
A volte ad ascoltare.
Non vuol dire che un commento lo si abbia, un'opinione valida quanto discutibile.
Allora stai zitto.
Perché...
Non sapresti spiegartelo, rientrando nello stesso loop del non doversi spiegare nulla.
Forse sono troppe le emozioni dietro certe parole o discorsi da non riuscire ad essere espresse.
Dialoghi con due livelli di comunicazioni talmente distanti da essere potenziali vasi di Pandora o vuoti involucri.
E ci sono le sfumature, i messaggi non verbali, i battiti e le occhiate.

Beh, almeno vuoi avvertire i tuoi interlocutori.
Ci sei sempre.
Presente, in ascolto. Tranquilli.
Semplicemente una risposta potrebbe non arrivare.
Magari ti stai semplicemente soffermando sulle domande.
Che si dicono essere il motore del nostro divenire.
Oppure sei stupido e non c'hai capito nulla.
Sta a voi interpretare.

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